Che origini ha il nome “Letojanni”? Il paese è avvolto da una curiosa leggenda legata a un elegante cavallo, che è oggi divenuto il simbolo della città grazie a un bellissimo mezzo busto che svetta in tutta la sua eleganza su un muretto affacciato sul lungomare.

La leggenda di Janni

“Oh Leto, oh Leto perché hai portato via il mio Janni?”, è una frase che gli abitanti di questo splendido borgo siciliano situato al centro di un’ampia baia ripetono sin da bambini, e persino sui banchi di scuola. Il motivo è molto semplice: queste parole sono parte di una leggenda che racconta perché il paese si chiami proprio Letojanni.

Tantissimo tempo fa, un valoroso nobile in sella al suo fidato cavallo decise di guadare il torrente Leto, che in quel momento era in piena. Purtroppo non ebbe fortuna, al punto che il corso d’acqua finì per travolgere il quadrupede risparmiando il suo padrone.

Fu così che il nobile, profondamente addolorato per la perdita del suo animale, esclamò: “Oh Leto, Leto perché hai rubato il mio Janni?”. Un’espressione rimasta emblematica e da cui sarebbe nato il toponimo Letojanni.

Il mezzo busto di "Janni"

L’Amministrazione Comunale ha deciso di installare un’opera d’arte sul lungomare di Letojanni dedicata proprio a questo cavallo: in tale modo i cittadini e i turisti possono conoscere più a fondo le origini della località.

Chiamata “Janni, il cavallo più bello del mondo”, è una scultura in acciaio inox realizzata dal maestro Nino Ucchino, che raffigura un elegante equino affiorante dalle acque.

Alla base dell’opera è stata inserita una targa che racconta quell’episodio con un testo di Enrico Scandurra, ed è oggi simbolo di questo bellissimo paese.

Il cavallo “Janni”, quindi, è possibile ammirarlo raggiungendo il lungomare di fronte piazza Cagli, sopra il torrente, ed è lì a ricordare il leggendario racconto della nascita del nome del borgo.